Il corpo può sopportare temperature anche elevate, ma tutto dipende dall’umidità.
Prima di rispondere alla domanda, introduciamo due concetti: la temperatura di bulbo secco e la temperatura di bulbo umido. La prima è classica la temperatura dell’aria, misurabile con un comune termometro. Ai fini della misurazione della vivibilità dell’aria è più interessante l’uso della temperatura di bulbo umido (la temperatura più bassa che si può ottenere per evaporazione dell’acqua nell’aria a pressione costante – Fonte), perché tiene conto anche dell’umidità.
Come scrivevamo in apertura, la chiave della sopravvivenza umana è la minore o maggiore presenza di umidità.
In presenza di umidità, infatti, per il corpo diventa più difficile regolare la temperatura interna attraverso la sudorazione e rischia di andare in ipertermia, ovvero un pericoloso innalzamento della temperatura interna.
Per identificare la soglia di sopravvivenza, citiamo uno studio del 2020: “The emergence of heat and humidity too severe for human tolerance” (Science Advance) secondo il quale una temperatura di bulbo umido di 35 gradi mette in serio pericolo la vita dell’individuo.
La temperatura di bulbo umido tiene infatti conto dell’umidità: ad esempio se la temperatura dell’aria è di 46°c, ma l’umidità è circa del 30%, la temperatura di bulbo umido sarà di circa 30.5°c, quindi inferiore alla temperatura corporea interna. Se invece la temperatura dell’aria è di 40°c ma con un umidità del 77% la temperatura di bulbo umido si avvicinerà ai 35°c.
[…] Non ci sono prove che suggeriscano che la sudorazione, durante una sessione di sauna, contribuisca a liberarsi dalle tossine nell’organismo. L’unico scopo della sudorazione è impedire che la temperatura corporea aumenti in ambienti troppo caldi (leggi anche: “Qual è la temperatura più alta che gli umani possono sopportare“). […]