Varie e curiosità

Cliff Booth (C’era una volta a… Hollywood) ha ucciso realmente la moglie?

Decisamente: SI!

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Il personaggio di Cliff Booth, interpretato da Brad Pitt, nel film del 2019 di Quentin Tarantino “Once Upon a time… in Hollywood” (“C’èra una volta a… Hollywood“, titolo in italiano) è presentato come uno stunt-man esperto, controfigura ufficiale di Rick Dalton (Leonardo Di Caprio) di cui è anche leale assistente e amico. Un personaggio positivo, parzialmente ispirato a Gene LeBell, un judoka / wrestler americano che ispirò in Bruce Lee l’importanza delle prese e delle proiezioni nelle arti marziali.

Nel film vi sono un paio di flashback della vita di Cliff Booth (tra cui lo “scontro” con Bruce Lee sul set di Green Hornet), ma il ricordo del presunto omicidio della moglie Billie (Rebecca Gayheart) in barca con un fucile da Sub rimane… sospeso.

Cliff Booth ha davvero ucciso la moglie?

A dirimere la questione ci ha pensato Quentin Tarantino in persona, attraverso una cosiddetta “novelization” del film, ovvero un libro o un lungo racconto tratto direttamente dal film.

Alla morte della moglie di Cliff Tarantino dedica un intero capitolo: “Chapter Ten: Misadventure“, da cui citiamo (traducendo liberamente, e la sequenza sotto riportata non è presente nel film):

Nel momento in cui Cliff spara a sua moglie con il fucile per squali, capisce che una cattiva idea. Il colpo di Cliff divide sua moglie in “due metà separate”, che terrà insieme per sette ore, tenendola in vita fino all’arrivo dei soccorsi. Booth continua a parlare con sua moglie per distrarla dall’incidente, e la coppia più o meno si riconcilia, dopo aver avuto “la conversazione di sette ore che non avrebbero mai potuto avere nella vita“. Poi la Guardia Costiera si presenta, cerca di spostare Billie fuori dalla barca, e lei cade a pezzi e muore. Più avanti nel capitolo, in un passaggio estremamente spiacevole ambientato nella mente di Cliff, lo stuntman si convince che la morte di sua moglie è stata ‘praticamente’ un incidente. Ovvero la versione che sosterrà da lì in avanti.

Nella “novelization”, ad opera di Quentin Tarantino, Cliff Booth è un personaggio infinitamente meno positivo di quanto appaia nel film.

Nel libro (che ribadiamo: è di fatto il film su carta) Cliff Booth è un pluri-assassino. Nel romanzo spara anche a due scagnozzi della mafia in una pizzeria a Cleveland quando gli chiedono di lasciare in pace l’amante del loro capo. Dopo aver ucciso sua moglie e aver giurato a se stesso di cambiar vita, Cliff uccide un conoscente durante un litigio (la disputa verte sull’opportunità di far partecipare il pitbull di Cliff ad un combattimento), ne infila il corpo nel bagagliaio della sua Impala e abbandona l’auto a Compton.

Fonte: “Once upon in Hollywood: a Novel” di Quentin Tarantino


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