Alimentazione e Integratori

Quali sono i rischi della dieta crudista?

Nel breve termine, pressoché nessuno. Nel medio-lungo termine possono verificarsi deficit vitaminici e proteici.

La dieta crudista nacque circa nel 1800 come dieta onnivora. L’unico presupposto (errato) su cui si basava era che la cottura dei cibi li privasse di enzimi importanti, di elementi nutritivi e -non ridete!- della “forza vitale“.

Si intende “crudo” un cibo che non è mai stato riscaldato oltre i 48°c

I rischi, per la dieta crudista degli albori, erano per lo più associati a quelli connessi alla contaminazione del cibo.

L’accezione moderna della dieta crudista è quella vegana. Ovvero cibi di origine unicamente vegetale consumati crudi: tagliati, centrifugati, a cubetti, frullati ecc. Ma crudi.

I rischi connessi a questo tipo di regime alimentare altamente restrittivo sono carenze vitaminiche (B12 in primis) e proteiche. L’assenza di proteine animali, il minimo apporto di proteine vegetali (ad esempio i legumi richiedono cottura per essere consumati) e una forte limitazione sui carboidrati porta ben spesso chi segue la crudista a sviluppare eccessivo dimagrimento, erosione dentale e, nel caso delle donne, irregolarità del ciclo.

Inutile dire che la dieta crudista, per qualsiasi motivo si decida di intraprenderla, deve essere vagliata, controllata e monitorata da un medico o un biologo nutrizionista.


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