Sì. Ed esistono studi scientifici a dimostrarlo.
Domanda originale:
Volevo chiedere riguardo all’integrazione di chetoni esogeni. E’ vero che l ‘integrazione puo’ creare alti livelli di chetoni e quindi inibire in un certo senso la chetogenesi e quindi la produzione di chetoni da parte del corpo , finalita’ prima per cui si prendono , pero’ volendo integrare una minima quantita’ di chetoni cio’ non porterebbe fisiologicamente il corpo a produrne altri ?
Abbiamo trattato l’argomento su Virtua Salute Magazine, per la precisione in questo articolo: “BHB (Beta-Idrossibutirrato): Assumere Chetoni Fa Andare In Chetosi? Uhm… NO.” a cura di Lucia Del Neri.
La chetosi è un’alterazione metabolica durante la quale, in caso di digiuno, intensa attività fisica o dieta low-carb, il fegato comincia a sintetizzare glicogeno partendo da sostanze non glucidiche, ovvero le riserve di grasso. I chetoni sono il prodotto di scarto di questo processo.
Misurare la quantità di chetoni nelle urine, attraverso le apposite strisce (acquistabili in farmacia oppure su Amazon per pochi euro), è un modo facile per verificare se si è in stato di chetosi metabolica.
Introdurre, attraverso l’integrazione alimentare, chetoni esogeni aumenta la quantità di chetoni esogeni nel sangue, ma non fa assolutamente andare in chetosi naturale, anzi, in presenza di eccessive quantità di chetoni, il fegato smette di produrne.
Il dubbio che introdurne moderate quantità dall’esterno, in un certo senso per “invogliare” il fegato a produrne di più è lecito, ma è essenzialmente un non-sense. Per fortuna il fegato (che, per la cronaca, è l’organo più importante del corpo umano) svolge la sua opera ai fini della sopravvivenza dell’uomo, e non è così facilmente ingannabile.