Per quanto molto simili, anoressia atletica e ortoressia presentano sostanziali differenze.
L’ortoressia è una disfunzione alimentare che consiste nell’ossessione di mangiare “sano”. Il che, come si diceva nell’articolo in cui ne parlammo, in apparenza potrebbe sembrare una cosa positiva. In realtà -paradossalmente- si tratta di una condizione invalidante che nel medio lungo termine impatta sia sullla vita sociale dell’individuo, che sulla sua salute. Non sono rari, infatti i casi di ortoressici che subiscono gravi perdite di peso o fenomeni di malnutrizione.
Nel momento in cui scriviamo, Giugno 2021, l’ortoressia non è ancora stata classificata ufficialmente come disturbo alimentare.
L’anoressia atletica è una disfunzione alimentare che prevede che il soggetto assuma sistematicamente meno calorie di quanto la propria attività sportiva richiederebbe. Anche in questo caso, superficialmente, lo si potrebbe ritenere un falso problema. In realtà, proprio perché il deficit calorico è rilevante e prolungato nel tempo, può provocare gravi problemi alla salute, come malnutrizione, maggiore rischio di infortuni, affaticamento cronico, sbalzi di umore, vertigini e svenimenti.
L’anoressia atletica, nel momento in cui scriviamo, non ha una classificazione precisa tra le disfunzioni alimentari. E’ classificata come “EDNOS” (Eating Disorder Not Otherwise Specified).
Per rispondere alla domanda…
Sia l’ortoressia che l’anoressia atletica sono entrambe due forme di disfunzione alimentare non ancora classificate. La prima consiste in una ossessiva ricerca di cibi “sani”, mentre la seconda consiste in un sistematico deficit calorico non proporzionato all’attività sportiva praticata. In apparenza entrambi i comportamenti alimentari potrebbero sembrare sani, ma entrambi impattano pesantemente sulla vita sociale e sulla funzionalità dell’individuo.