Salute

Perché mi sveglio, puntualmente, alle 3 di notte?

E’ il classico risveglio notturno, anche detto: “Insonnia Centrale”, fenomeno che affligge un gran numero di persone, e che si verifica spesso tra le 3 e le 4 del mattino. Vediamo in cosa consiste.

La domanda originale [leggermente editata– N.d.R.], pervenutaci in redazione:

Non importa quando mi corico e prendo sonno. Ogni notte o quasi mi sveglio alle 3 di notte, come se avessi messo la sveglia, e mi ci vuole almeno un’ora per riaddormentarmi. E’ davvero frustrante! Perché succede???

Il fenomeno del risveglio notturno non è infrequente. Considerando un addormentamento in tempo utile per garantirsi 7-8 ore di sonno (quindi tra le 22.00 e mezzanotte, a seconda delle esigenze individuali), significa svegliarsi spontaneamente dopo circa 3-5 ore.

Se il fenomeno è sporadico, non è qualcosa per cui allarmarsi. Tuttavia, se è ricorrente, potrebbe essere un segnale di insonnia.

Innanzitutto, comprendiamo le diverse fasi, o cicli, del sonno:

  1. Addormentamento, ovvero la fase in cui si passa progressivamente dalla fase di veglia al sonno
  2. Sonno leggero
  3. Sonno profondo
  4. Fase R.E.M. (durante la quale si sogna)

[Su alcune fonti, l’addormentamento e il sonno leggero sono due fasi accorpate in un’unica fase – N.d.R.] Un ciclo completo di sonno dura, pur con minime variazioni, circa 90 minuti. Il risveglio notturno avviene quindi dopo un paio di cicli completi di sonno.

Perché quindi alcune persone si svegliano alle 3 e non riescono a fare 7-9 ore di sonno continuato?

Si considerino le fasi del sonno come un ciclo. Al termine della fase R.E.M. avviene una fase in cui il sonno è più leggero: se si è stressati, se si hanno preoccupazioni, se si sta affrontando un trauma recente, è facile che questo ciclo, nella fase più “debole” del sonno, si interrompa a causa di una aumentata presa di coscienza del soggetto.

Lo stress, infatti, è il sospettato principale quando il soggetto sperimenta frequenti risvegli notturni: l’attivazione del sistema nervoso simpatico desta il corpo e la mente sovrapponendosi (e vincendo) sul sonno.

Il secondo sospettato è l’insonnia. Comunemente considerato un fenomeno che porta il soggetto a non dormire, in realtà si considera insonnia qualsiasi circostanza conduca il soggetto ad abbassare significativamente la qualità del sonno. Quindi sì, addormentarsi regolarmente ma svegliarsi in piena notte è considerata insonnia.

Il terzo (ma, tecnicamente, non ultimo) sospettato è l’invecchiamento. Con il passare degli anni i ritmi circadiani vengono progressivamente sballati: da un lato un minore bisogno di ore di sonno, dall’altro l’effetto negativo di molti farmaci che gli anziani assumono (es: farmaci per lenire i sintomi di malattie croniche), possono causare risvegli notturni e, in generale, scarsa qualità del sonno.

Altre cause dei risvegli notturni sono riconducibili al già citato uso di farmaci, in particolar modo antidepressivi, cortisone, antidolorifici.

Alcune patologie come la Sindrome delle gambe senza riposo, Depressione, apnee notturne, artrite reumatoide o problemi neurologici potrebbero disturbare il sonno al punto da sovrapporsi alla naturale esigenza di dormire in modo continuativo.

Per rispondere alla domanda: come risolvere il problema dei risvegli notturni, ovvero l’insonnia centrale?

Come suggerito in altre occasioni, il primo piano di intervento è risolvere qualsiasi fonte di disturbo del proprio sonno prima di chiedere l’intervento di uno specialista:

  1. Tenere lontano il cellulare / smartphone / TV e liberare la camera da letto da qualsiasi fonte di inquinamento elettromagnetico o luce blu (e se pensi che sia una stupidata, sappi che la luce blu dello smartphone può favorire l’obesità!)
  2. Evitare alcool, caffeina e nicotina (alias: sigarette) nelle ore precedenti a quella in cui ci si corica
  3. Evitare snack e spuntini prima di andare a dormire
  4. Praticare attività fisica (insomma: devi stancare il tuo fisico!)
  5. Evitare pennichelle pomeridiane o addormentarsi sul divano prima di andare a dormire

Se però queste precauzioni -che non sono solo precauzioni, ma indicazioni del buon vivere e dormire- non dovessero essere sufficienti, è chiaro che tu stia attraversando un periodo di stress, che tu sia affetto da depressione o disagi mentali similari, o che tu soffra di insonnia. Il consiglio è di rivolgerti ad uno specialista del sonno.


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