Il valore complessivo del sito internet.
Uno dei segreti meglio custoditi dal motore di ricerca californiano: ad ogni sito viene assegnato un “valore”, ricalcolato ogni 3/6 mesi, in relazione al quale Google manderà una determinata quantità di traffico ogni giorno.
Per rimanere nel range di traffico prestabilito che viene inviato al sito i posizionamenti nelle pagine di risposta a seguito delle ricerche degli utenti (in gero: SERP -> Search Engine Results Pages) vengono continuamente modificati e aggiustati.
Da cosa dipende il “valore” che Google attribuisce ad un dominio?
Da innumerevoli, e coperti dal mistero, fattori. Possiamo ipotizzare, con ragionevole certezza che siano:
- Fattori storici, come anzianità del dominio, stabilità del tema nel tempo (da quanto tempo il dominio presenta la stessa tipologia di contenuto);
- Fattori esterni, come link popularity e accessi diretti al dominio (e/o ricerche su Google che hanno come chiave il nome del sito, altrimenti dette ricerche navigazionali);
- Fattori “comportamentali”, come la quantità di pagine visualizzate in una sessione, il bounce rate (o fattore di rimbalzo), e il tempo di permanenza sulle pagine del sito;
- Fattori intrinseci, come la quantità di pagine -indicizzate- del sito , la loro posizione all’interno dell’alberatura tassonomica del sito ecc.
L’insieme di questi fattori, computato, porta a stimare un valore complessivo del dominio, ovvero del sito internet ad esso associato, e sulla base di questo le pagine web beneficeranno di migliore o peggiore ranking.
Fonti?
Ma sapete chi è il nostro Project Manager? 🙂